Famiglia: Betulacee
Genere: Betula alba
La Betula Alba (sin.Betula Verrucosa) comunemente chiamata ‘Betulla’ o ‘Betulla Bianca’ è un albero che può raggiungere importanti dimensioni, a foglia caduca, originario dell’Europa e dell’Anatolia. Si innalza eretta, a tronco singolo oppure a ceppaia, contornata da leggere ramificazioni che si fanno ricadenti verso le estremità. Sebbene bruna in giovane età, dopo i 3 anni si fa bianca perlacea e questo la rende molto decorativa anche nei mesi invernali.
Tipo di pianta | Albero |
Ciclo vitale | Perenne |
Altezza | Da 9m a 25m |
Fioritura | Primavera |
Pianta estremamente rustica (è presente anche nei boschi del nord Europa), non ha esigenze particolari in fatto di terreno, tollerando anche terreni poveri, secchi o umidi. Può crescere oltre i 20 metri di altezza e gli 8 di larghezza. La Betulla ama l’esposizione in pieno sole ma tollera anche la parziale ombra. Le foglie e le infiorescenze della Betula hanno varie applicazioni anche in erboristeria.
La Betulla veniva anche detta Signora delle Foreste, per via della corteccia candida che si stacca in sottili lembi cartacei e presenta qua e là delle tacche nere. La Betulla, è la prima pianta a germogliare insieme al Sambuco, nelle foreste nordiche. Per i Celti la betulla era l’albero del solstizio d’inverno.
Le betulle sono alberi pionieri, ossia i loro semi germogliano in campo aperto, lontano dal bosco, e preparano il terreno fertilizzandolo all’arrivo dei semi di altri alberi, che in seguito costituiranno il bosco; per questo motivo le betulle non sono piante molto longeve ma sono particolarmente resistenti al freddo.
Le tradizioni popolari raccomandano di piantare sul lato destro, il lato che simboleggia la vita futura, della casa due Betulle. E poi per non far soffrire di solitudine l’albero.
Per gli sciamani, la Betulla è un albero sacro per eccellenza definito “la guardiana della porta“. Durante l’iniziazione, il futuro sciamano si arrampica, in stato di trance, per raggiungere la dimora degli Dei, dove apprenderà l’arte della guarigione e diverrà protettore del suo villaggio, donandogli prosperità.
La leggenda della betulla
Un uccellino pigolava tristemente tra i rami spogli di una betulla.
Aveva un’ala spezzata e non riusciva a volare.
Udì il suo lamento un piccolo spazzacamino venuto nel bosco a far legna.
Si arrampicò sull’albero e raggiunse la bestiola.
“Non piangere uccelino” gli disse “Ti porterò a casa mia e ti guarirò”.
Così dicendo infilò l’uccellino nella tasca del cappottino e scese piano piano dall’albero.
Quando fu a terra, s’accorse che il tronco della betulla non era più bianco come prima.
Portava ben visibili le impronte delle sue manine sporche di fuliggine.
“Acqua” implorò il bambino “scendi subito dal cielo a lavare questa bella pianta che le mie mani hanno sporcato!”.
Ma il Signore non volle cancellare i segni di quelle manine pietose.
E, da allora, tutte le betulle nacquero col tronco bianco macchiato di nero.